Accademici e dotti, in taluni casi, ritengono che la filosofia debba essere considerata uno sfoggio di sapienza, da mostrare a un povero popolo ignaro, al pari di una bella macchina o di un lussuoso abito. Essi, però, così facendo, non comprendono che forse il vero senso della filosofia non è il sapere ma il ricercare.
Il vero significato della filosofia
Dall’etimo, φιλεῖν (phileîn), “amare”, e σοφία (sophía), “sapienza”, infatti, la philosophía ama e non conosce, ricerca e non rintraccia, ipotizza e non asserisce. Dunque, il mero nozionismo dovrebbe essere contrastato dal vero filosofo, così come l’autentico amatore non desidera imprigionare l’amata o l’amato, lasciandolo/a libero/a di esprimersi al meglio. L’amore non conosce né limiti né limitazioni, altrimenti sarebbe un semplice astrattismo di qualcosa di troppo sublime da poter raccontare, dunque, siccome la filosofia rappresenta l’amore per la sapienza dovrebbe seguire tali canoni. Riducendola a semplice conoscenza la si volgarizza, togliendole quel meraviglioso incanto sublime, che già i Greci avevano ben compreso.
La filosofia si vive
La filosofia si vive e non si impara. Certo, lo studio manualistico rappresenta un solido alleato per affrontare scientificamente e correttamente una materia così tanto vasta, ma non è sufficiente per comprendere in maniera ottimale la filosofia. Lo studio accademico è necessario ma non bastante, affianco a esso sono indispensabili una forma di innamoramento e di meraviglia nei confronti del reale. Attraverso tali disposizioni interiori, infatti, si riesce a percepire lo stimolo della ricerca affinché l’essere umano provi a sperimentare una condizione progredita di sé.
Non si finisce mai di filosofare
Non c’è un compimento ultimo e definitivo della filosofia, si giunge costantemente a obbiettivi provvisori e correggibili. Un cambiamento positivo personale conduce a un’altra revisione di un differente processo esistenziale, una tesi pseudodefinitiva pone in discussione diverse tematiche, una risposa genera mille domande. Nella indefinibilità della filosofia si cela il suo perfetto compimento affinché non ci siano teorie ma stati di pensiero.